La pulizia dei denti quotidiana non può prescindere da quattro componenti fondamentali: spazzolino, dentifricio, filo interdentale e colluttorio.
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Quale filo interdentale scegliere tra quello cerato e quello non cerato?
Sebbene lo spazzolino e il dentifricio siano giornalmente usati da tutti, su filo interdentale e colluttorio si è ancora un po’ restii, come se non fossero poi così importanti.
Il filo interdentale, in particolare, è un passaggio della pulizia del cavo orale che viene spesso saltato, con la convinzione che una buona spazzolata con spazzolino elettrico o manuale e il colluttorio siano, già di per sé, sufficienti.
In verità, il sottovalutato filo interdentale dà dei vantaggi alla pulizia dentale che gli altri passaggi che la compongono non possono garantire con la stessa resa. Agisce infatti in profondità nello spazio interdentale, ossia lo strettissimo spazio esistente tra due denti, rimuovendo residui di cibo e placca laddove lo spazzolino, qualunque esso sia, non può arrivare.
In questo modo la rimozione dei residui è completa e non si rischiano né problemi ai denti né alito cattivo, spesso dovuto proprio all’insediamento di cibo tra i denti.
Ne esistono oggi in commercio due tipologie: quello cerato e quello non cerato.
La differenza tra i due tipi risiede nel rivestimento. Entrambi sono realizzati con fili di nylon, ma il filo interdentale cerato è rivestito da un sottile strato ceroso che lo rende più resistente ai fastidiosi sfilacciamenti di alcuni fili interdentali. Proprio per questo, il filo interdentale cerato è consigliato per chi presenta irregolarità nella struttura dentaria, come tartaro in eccesso, denti storti, sovraffollamento o denti mal posizionati.
Il filo interdentale non cerato è invece più efficace nella rimozione di cibo o placca tra i spazi interdentali più ristretti.
Come usare il filo interdentale
Attenzione all’uso del filo interdentale, che, se maneggiato in maniera errata, può portare a infiammazioni e lesioni sulla gengiva. Bisogna tagliare innanzitutto un filo abbastanza lungo, almeno 30 cm, così da poter muovere le estremità all’estero del cavo orale e avere maggiore controllo. Avvolgere le estremità del filo intorno agli indici o ai medi in modo da tenderlo per bene, quindi premere sulle fessure tra i denti fino a toccare la gengiva. La gengiva non deve essere inclusa nella pulizia, quindi non sfregare il filo sui denti, ma spingere soltanto verso il basso in modo da portare fuori dalla fessura placca e residui di cibo.
Il filo interdentale andrebbe utilizzato prima del colluttorio.
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